di Roberto Turro – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/DyORj

Il Governo che tira diritto ma fa qualche concessione, il Pd che lo appoggia, il Pdl che si mette di traverso. E le farmacie che minacciano: faremo la serrata, forse già da lunedì. Sulla vendita anche nei supermercati e nelle parafarmacie dei farmaci C senza obbligo di ricetta, s’è consumata ieri un’altra giornata ad alta tensione.

Per 3,2 miliardi (di euro) di buone ragioni, quanto vale il mercato che potrà essere liberalizzato, Pd e Pdl si sono spaccati fino all’ultimo come ai tempi di Berlusconi. Il Pd schierato col Governo per andare avanti e sottrarre questi medicinali all’esclusiva delle farmacie. Il Pdl pressoché compatto dall’altra parte della barricata. Con lunghi momenti di tensione fino a tarda serata nel voto di ieri in commissione. Mentre il convitato di pietra della vicenda, le farmacie, a metà mattinata lanciavano la minaccia estrema promessa da qualche giorno: faremo la serrata.

 
 

La decisione dei farmacisti privati sarà presa oggi dal Consiglio di presidenza di Federfarma. Già lunedì potrebbe esserci il primo stop, cui ne seguiranno altri secondo un calendario di chiusure da definire, costringendo gli italiani a cercare le farmacie di turno, come avviene nei giorni festivi, che garantiranno il servizio e le urgenze. Ma il Codacons già attacca: «Contro la serrata scatteranno immediatamente le denunce alla procura della Repubblica».

Fino all’ultimo si sono consumati tutti i possibili tentativi di mediazione. Silenzioso il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, promotore della proposta inserita nel decreto salva-Italia, è stato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a uscire in parte allo scoperto. Non ci saranno passo indietro da parte del Governo, assicurava Balduzzi nel pomeriggio: «La scelta politica è stata quella di andare verso una limitata limitata liberalizzazione del settore». Anche se «è possibile pensare a forme ulteriori di garanzia per la tutela della salute dei cittadini».

Di qui la soluzione che il Governo ha affidato in tarda serata a un emendamento. Sarà l’Agenzia del farmaco (Aifa) d’intesa con il ministero della Salute, a individuare entro 4 mesi dal varo del decreto un elenco aggiornabile periodicamente dei farmaci comunque esclusi dalla vendita fuori farmacia. Inoltre, sentita l’Aifa, saranno definiti gli ambiti di attività sui quali andranno assicurate le funzioni di farmacovigilanza da parte del servizio sanitario nazionale. Oggi sapremo se basterà ai farmacisti per non fare la serrata.