Con 257 sì e 41 no la manovra è diventata legge nel pomeriggio di ieri. Calano i sì al Governo, perciò, visto che ai no della Lega vanno aggiunti Idv, Svp e Union Valdotaine. Nel testo definitivo, come noto, i medicinali con ricetta restano appannaggio della farmacia, ma da quella che è oggi la fascia C escono alcune molecole che approdano nel fuori canale. Il legislatore affida all’Aifa, il compito di stilare, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, una lista di medicinali, periodicamente aggiornabile, per i quali sia ancora richiesto l’obbligo di ricetta. Nel testo, inoltre, si stabilisce che la liberalizzazione della fascia C sarà possibile nei Comuni aventi popolazione sopra i 12.500 abitanti. Ma la questione sembra rimanere aperta visto che lo stesso premier Monti prima del voto ha sottolineato come occorra passare «a una fase organica di Riforme di cui abbiamo messo semi come ad per esempio in tema di liberalizzazioni». «Voglio affermare» prosegue Monti «che tutti i suggerimenti anche provenienti da studi autorevoli, sono suggerimenti su cui il governo lavorerà con attenzione. Quindi, «liberalizzazioni, ma anche agevolazioni fiscali a famiglie e imprese». I farmacisti sembrano avvertiti.